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Leggo con vivo interesse le lezioni di cristianesimo dispensate dal sindaco di Pontedera che, in preda a un fervore teologico, si manifesta esegeta del Vangelo e paladino dei valori di Gesรน Cristo.

Siccome fino a ieri non si era avuta l’impressione di trovarsi davanti a un esempio di coerenza cristiana, nรฉ per stile, nรฉ per contenuti, nรฉ per rispetto verso il ruolo dei sacerdoti, potremmo persino sperare che questa improvvisa conversione sia un segno del cielo.

Certo, รจ sempre rischioso per un politico avventurarsi su questo crinale: perchรฉ diventa inevitabile aprire un dibattito, ma soprattutto una Critica (con la maiuscola) su come quel politico, in questo caso un sindaco, gestisce l’abbandono morale e sociale dei quartieri popolari o si relaziona al degrado della propria cittร . E ancora di piรน: se ha sostenuto per anni una cultura politica che ha negato, nei fatti, l’identitร  cristiana del nostro Stato e del nostro popolo.

Digeriamo male che oggi quel sindaco venga a spiegarci cosa significhi “seguire l’insegnamento del rivoluzionario di Nazareth”. Anche perchรฉ, a voler essere seri, questo tema รจ stato abbandonato persino dai teologi progressisti da almeno quarant’anni. Il mantra “Gesรน primo comunista” ha stancato.

Molto piรน concretamente, viene da chiedersi: quale Vangelo tiene sul comodino il nostro sindaco? Perchรฉ su una cosa siamo certi: Gesรน non ha mai concepito la strumentalizzazione delle idee, nรฉ l’asservimento alle logiche del potere e del vantaggio personale. Don Ernesto ha detto la veritร . Una veritร  che fa paura a chi vive immerso nell’ideologia e nel conformismo da corrente politica. A chi รจ abituato a giudicare non i contenuti, ma chi li esprime. 

Infatti: quando a parlare รจ un prete “dalla parte giusta”, allora va tutto bene. Ma se a denunciare รจ un parroco che rompe la narrazione dominante, allora parte la levata di scudi. Quando il disagio lo raccontano i cittadini, silenzio. Quando lo dice un prete che non strizza l’occhio alla politica pietistica, allora giรน accuse, insulti e invettive.

Strano che a Pontedera alcuni parroci vadano bene solo quando fanno comizi di sinistra. Se parlano di diritti, bene. Se parlano di decoro, sicurezza e rispetto, allora diventano “sbagliati”, “inadeguati”, “pericolosi”. Due pesi, due Vangeli. Lo sanno a memoria il diritto divino, ma si dimenticano sempre il perdono.

Certo, questa uscita del sindaco era in fondo scontata, visti i rapporti con l’assessora regionale uscente Nardini, la paladina “indigena” dei diritti LGBTQ*ecc... (che lo sappia o meno Elly Schlein, fa parte del partito dei buoni, eh…), sempre pronta a colpire chi dice ciรฒ che non deve essere detto, e sempre distratta quando si tratta di richiamare a legalitร  e rispetto chi vuole vivere nelle nostre comunitร .

Come da copione, ha attaccato un parroco che ha osato dire quello che molti pensano ma pochi hanno il coraggio di dire. E poi, in fondo, siamo a Pontedera, dove giร  si scaldano i motori per il prossimo giro di poltrone. Alle regionali, chi sosterrร  il sindaco? sosterrร  Nardini o la sua assessora Sonia Luca? Si vedrร . Ma una cosa รจ certa: nel PD si predica ovunque, ma si razzola dove conviene. E sempre a seconda di chi comanda.

A Pontedera i preti servono, come in tutti i nostri paesi e quartieri, nelle chiese, nelle comunitร , tra la gente. In Comune serve il sindaco. E se quello di Pontedera voleva ragionare da prete, allora qualcosa รจ andato storto.

MATTEO BAGNOLI

CAPOGRUPPO FDI 

COMUNE DI PONTEDERA

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