Prevenzione e controlli alla stazione SMN: la Polizia di Stato sorprende un 19enne senegalese con addosso 50 dosi di crack. Il giovane è finito subito in manette

Continuano i serrati controlli della Polizia di Stato finalizzati alla prevenzione di ogni forma di illegalità, con particolare attenzione a specifiche aree della città come quella intorno alla stazione di Santa Maria Novella dove ieri, in tarda serata, gli agenti della volante - assegnata dal Questore Maurizio Auriemma a questa specifica zona - ha sorpreso un 19enne di origine senegalese con addosso 50 dosi di crack. Le successive analisi, effettuate nei laboratori della Polizia Scientifica fiorentina, hanno infatti subito rivelato la natura della sostanza sequestrata: la pericolosa droga a buon mercato, ricavata attraverso processi chimici, i cui effetti, una volta assunta, oltre a creare nel consumatore una forte dipendenza, possono essere potenzialmente devastanti. Secondo quanto ricostruito, il giovane avrebbe attirato l’attenzione dei poliziotti mentre sostava sui gradini della stazione: alla vista della pantera si sarebbe incamminato a passo svelto verso la vicina fermata della

A LIVORNO NON HA FALLITO IL PORTA-A-PORTA, HANNO FALLITO AAMPS E COMUNE


La Lega, uno dei partiti di opposizione al sindaco Salvetti, ha denunciato il fallimento del sistema di raccolta dei rifiuti porta-a-porta a Livorno e ha proposto il ritorno ai cassonetti stradali, come soluzione al problema del degrado.

Riteniamo che tale proposta sia frutto della campagna elettorale in corso e del tentativo delle varie forze politiche di rincorrere facili consensi, anziché di una riflessione approfondita a contatto con la realtà.

Innanzitutto, portare l'esempio di via Grande e del centro cittadino per denunciare il sistema porta-a-porta è fuorviante: l'area del pentagono infatti non è mai passata al porta-a-porta integrale (come invece altri quartieri di Livorno, soprattutto in periferia), anzi il Comune ha scelto un caotico sistema misto.

Ci si dimentica poi troppo spesso che il degrado che colpisce le zone servite dalla raccolta porta-a-porta è identico a quello che interessa i quartieri livornesi serviti dai cassonetti stradali, sia di vecchio tipo che quelli nuovi, colorati e soprattutto costosi installati da Aamps.

Basta osservare le foto e le segnalazioni dei cittadini.

Quindi non basta cambiare il sistema di raccolta per eliminare il degrado.

Il problema reale è costituito da una costante diminuzione della qualità dei servizi offerti da Aamps: per far fronte agli esborsi milionari dovuti alle spese folli sull'inceneritore (costruito 50 anni fa ed ormai inservibile, oltre che inutile), alle assunzioni a valanga senza prove di concorso, all'aumento dei premi e delle indennità soprattutto per i vertici, ecc. l'azienda è costretta a risparmiare sui servizi, per non dover aumentare la bolletta Tari o per rinviare la stangata a dopo le elezioni comunali del prossimo giugno.

Certamente servono i controlli per sanzionare gli incivili, ma quando un'intera città si ritrova colpita dal fenomeno dei rifiuti ammucchiati per strada, accanto ai cassonetti, rovesciati e sparpagliati da animali o eventi atmosferici, significa che neanche chi vuole rispettare le regole e il decoro viene messo nelle condizioni di farlo.

Il crollo della qualità del servizio ha causato quindi anche il tracollo della raccolta differenziata, con un aumento dei costi di smaltimento e una diminuzione dei ricavi per la vendita dei materiali differenziati da riciclare, per non parlare dell'ecotassa, che è scattata da quando Livorno è precipitata al di sotto del livello di raccolta differenziata obbligatorio per legge.

Ulteriori problemi finanziari (oltre che ambientali), quindi, che comportano ulteriori tagli ai servizi e ulteriore degrado, in un circolo vizioso che rischia di riprodursi all'infinito.

Per combattere il degrado servirebbe abbandonare ogni folle investimento sull'inceneritore, continuare a smaltire i rifiuti negli altri impianti già esistenti sul territorio (a costi inferiori rispetto all'inceneritore), gestire l'azienda e il personale senza sprechi e privilegi, inoltre - anziché abolirlo - potenziare ed estendere il porta-a-porta, ben organizzato e con una vera tariffa puntuale, investendo i soldi della tariffa nella qualità dei servizi al cittadino (più passaggi, più servizi ausiliari, più iniziative di riduzione dei rifiuti, ecc.), in modo da aumentare la raccolta differenziata e con essa i ricavi aziendali da riciclo.

Gli esponenti livornesi della Lega vadano a vedere cosa fanno i comuni che il loro partito amministra in Veneto ed in altre zone del paese: porta-a-porta ovunque (organizzato bene, non il caos che vediamo a Livorno), tariffa puntuale, niente inceneritori: ciò ha portato molti di quei comuni al vertice della classifica nazionale per la soddisfazione dei cittadini e per la tariffa rifiuti più bassa per famiglie e imprese.

Questo vale ovviamente per tutte le forze politiche: sono invitate a copiare quello che fanno i loro amministratori nelle città che producono i migliori risultati. 

La demagogia faccia spazio finalmente a proposte serie e convincenti.

COORDINAMENTO PROVINCIALE

RIFIUTI ZERO LIVORNO

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