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Si e' svolta ieri Venerdì 21 Febbraio a Volterra , nella prestigiosa cornice del Palazzo dei Priori, la cerimonia di Riconciliazione e Scuse , tra le citta' di Firenze e Volterra, alla presenza del sindaco di Volterra Marco Buselli , della vicepresidente della regione Toscana, Stefania Saccardi e del vescovo di Volterra. Il motivo di questa cerimonia, " le scuse " ufficiali da parte di Firenze , per il sanguinoso episodio storico " il sacco di Volterra " avvenuto nel 1472 ad opera delle truppe fiorentine inviate da Lorenzo il Magnifico contro i Volterrani che si erano ribellati e che volevano restaurare le antiche liberta' comunali in opposizione al duro dominio fiorentino. Ecco in dettaglio una breve nota storica:
La definitiva sottomissione di Volterra avvenne nel 1472. Due anni prima erano state scoperte delle miniere di allume il cui sfruttamento aveva riacceso le faide familiari tra i nobili volterrani. Lorenzo il Magnifico ne approfittò e si schierò dalla parte della famiglia Inghirami anche se in realtà era Firenze e lui stesso a volere il controllo delle miniere. Per riportare ordine in città venne inviato un esercito composto da 7000 uomini con a capo Federico da Montefeltro; i soldati misero a ferro e fuoco Volterra, la saccheggiarono orrendamente e inoltre buttarono giù quasi tutte le case-torri. Per controllare definitivamente la città venne ampliata la fortezza dove venne edificata anche la torre detta il Mastio, simbolo della potenza fiorentina.
DOTT PROF BRUNO KERNER
La definitiva sottomissione di Volterra avvenne nel 1472. Due anni prima erano state scoperte delle miniere di allume il cui sfruttamento aveva riacceso le faide familiari tra i nobili volterrani. Lorenzo il Magnifico ne approfittò e si schierò dalla parte della famiglia Inghirami anche se in realtà era Firenze e lui stesso a volere il controllo delle miniere. Per riportare ordine in città venne inviato un esercito composto da 7000 uomini con a capo Federico da Montefeltro; i soldati misero a ferro e fuoco Volterra, la saccheggiarono orrendamente e inoltre buttarono giù quasi tutte le case-torri. Per controllare definitivamente la città venne ampliata la fortezza dove venne edificata anche la torre detta il Mastio, simbolo della potenza fiorentina.
DOTT PROF BRUNO KERNER
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