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E francamente l' annunciata chiusura del periodico satirico, il Vernacoliere da parte del suo direttore, fondatore, non rappresenta una gran perdita per la stampa e l' editoria toscana. Infatti da decenni questo foglio che si dichiara satirico, ma che di satira ha ben poco, era ormai in palese crisi di vendite, perche' praticamente era ridotto a foglio di becera propaganda vetero marxista, che ovviamente non poteva non interessare la maggioranza del lettori. Non si contano le famose locandine di questo periodico con beceri attacchi alla religione cattolica, offese gratuite ai Papi, offese sessiste inenarrabili contro esponenti politiche donne del centrodestra, e guarda caso mai satire contro l' Islam, o politici di sinistra, uomini e donne. In definitiva un foglio forte con i deboli e debole con i forti, un foglio come detto di propaganda becera vetero marxista, dove si spacciava l' insulto becero e sessista per acuta satira politica, un sentito ciaone.
OSSERVATORE LABRONICO
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