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C’è qualche responsabile, in particolare, nella caduta verticale della sua credibilità, che mette a rischio l'impiego per tanti altri lavoratori incolpevoli?
Per farsene un’idea, basta sfogliare l’edizione di stamattina, con la quale si continua a perpetrare la sfacciata irrisione all’intelligenza degli ancora-lettori.
Viene da urlare:
ORA ANCHE BASTA AL PIETOSO SOSTEGNO DI UNA CLASSE POLITICA FALLIMENTARE!
SIA CONCESSO IL PRIVILEGIO AI DIRITTI DEI CITTADINI, ALLE LORO LEGITTIME PRETESE D’UN’AMMINISTRAZIONE PUBBLICA EFFICIENTE, CHE RISPETTI I PROGRAMMI E EVITI CLAMOROSI SPRECHI DI RISORSE!
Il Tirreno, peraltro, non deve dimenticare che si rivolge anche a chi, nel campo dei lavori pubblici, s’è fatta una certa esperienza e, nel leggere le cavolate che scrive, può prenderla male e sentirsi offeso.
Sarò io, allora, a suggerire una linea editoriale, semplice e rigorosa, da assumere come cifra della battaglia civile che la testata livornese, come ogni organo di stampa, dovrebbe intraprendere, a tutela dell’interesse collettivo e al fianco delle comunità a cui si rivolge.
Una volta fissati costi e tempistiche con l'approvazione di progetti e appalti, quelli diventino parametri non più modificabili.
(che poi è quello che prescrive la legislazione vigente)
Chi sgarra ne risponda con le dimissioni, e se del caso, con conseguenze patrimoniali a suo danno.
Non dev’essere la collettività a dissanguarsi a causa dell’incompetenza di chi l’amministra.
Chiedo troppo?
VITO BORRELLI

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