I progetti del nuovo ospedale di Livorno e della nuova darsena sono scomparsi di nuovo dai radar dell’attenzione cittadina e del Tirreno.


 I progetti del nuovo ospedale e della nuova darsena sono scomparsi di nuovo dai radar dell’attenzione cittadina e del Tirreno.

E resteranno occultati almeno fino alla prossima inaugurazione.

Sono lustri che hanno inaugurato le inaugurazioni.

Sull’ospedale si va avanti con le generiche rassicurazioni di Giani: tranquilli, è in corso la pratica di finanziamento con INAIL. Non è un Presidente di Regione, ma l’oste che garantisce sul vino prima delle elezioni.

Per la darsena Europa, hanno buttato un sasso in mare e l’hanno pomposamente chiamato ‘la prima pietra’. Guerrieri sperava nella riconferma e ha organizzato la pantomima, poi niente s’è mosso.

Insomma, due opere essenziali usate strumentalmente per uno scopo personale.

Quel che sorprende è l’assenza di scrupoli degli apparati, che rinviano ad libitum la resa dei conti e non prendono atto degli ostacoli oggettivi, d’ordine tecnico, ambientale, finanziario e politico. 

Lasciando la città in una condizione di stallo, senza un piano B che subentri nel caso di fallimento dell’opzione principale.

Così come angoscia l’incultura della politica, anche dell’opposizione, che non si focalizza una buona volta sulle reali criticità dei progetti, chiamando a risponderne puntualmente i responsabili davanti al Consiglio comunale, e va avanti per slogan e sentito dire.

Temo d’esser veduto come una fastidiosa Cassandra.

Viene la voglia di mandare tutti a quel paese, il Paese dei Balocchi di Salvetti.

VITO BORRELLI

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