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Due episodi di cronaca nera, a pochi giorni di distanza, che dipingono un ritratto impietoso dei quartieri periferici di Firenze: da un lato, quattro quattordicenni di seconda generazione italiana – cresciuti qui, ma con radici che pesano come alibi – denunciati per tentata rapina in concorso e lesioni, protagonisti di un'aggressione brutale a un 36enne disarmato a Sorgane, il 3 settembre scorso. Dall'altro, due sedicenni stranieri, minori non accompagnati ospitati in un centro di accoglienza, identificati per aver strappato la collana d'oro a un giovane disabile in carrozzina a San Jacopino, il 26 agosto. Sette giovani contro uno, urla nel buio, ossa rotte e dignità calpestate: il denominatore comune? Giovani – italiani di importazione o "protetti" dall'accoglienza – che seminano terrore invece di integrarsi, mentre la città conta i cocci e i costi.
E qui casca l'asino, o meglio, il business che nessuno osa toccare. Solo pochi giorni fa, l'assessora alle politiche sociali ha snocciolato i numeri impietosi: quanto ci costano questi presunti minori non accompagnati, veri e propri voragini nei bilanci comunali. Migliaia di euro al giorno per strutture, vitto e alloggio, ma con cooperative che incassano fortune per servizi fantasma – educazione ridotta al lumicino, sorveglianza inesistente, percorsi di inserimento che finiscono in un vicolo cieco. E la legge? Parla chiaro: tutori legali e rappresentanti per ogni minore, figure indispensabili per garantire diritti e responsabilità. Eppure, chi le nomina? Nessuno, perché il meccanismo è oliato alla perfezione: più i "protetti" restano anonimi e senza guida, più il carrozzone delle coop gira indisturbato, succhiando fondi pubblici senza rendere conto a nessuno. Risultato? Adolescenti lasciati a bruciare l'adolescenza tra le strade, dove la noia diventa violenza e la rabbia, rapina.
Ma il comportamento criminale continua, indisturbato quanto quel business: a Sorgane, come a San Jacopino, non è un caso isolato, è un copione ripetuto. Degrado, vandalismi, dormitori improvvisati, stridono contro un'amministrazione che promette vivibilità ma consegna quartieri sotto assedio. La vittima di Sorgane, con tre costole fratturate e l'anima in frantumi, non vuole nemmeno parlare. "Mi hanno colpito nella dignità", confidava l'altra, il disabile derubato. E noi? Pagheremo ancora, con le tasse e con la paura, mentre i veri minori – quelli che meriterebbero aiuto – annegano in un sistema che premia l'illegalità. Basta ipocrisie: è ora di smascherare chi lucra sul caos, o Firenze diventerà ostaggio di chi dovrebbe salvarla
ROBERTO VEDOVI
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