LIVORNO : SALVETTI “INGOIA” LA ZONA ROSSA E SE LA PRENDE CON PERINI


E alla fine, dopo le denunce su spaccio di droga e prostituzione continuate e aggravate in piazza Garibaldi del consigliere Perini (Fli), dopo la decisione del prefetto di istituire la “zona rossa”, il plauso al giro di vite anti-criminalità espresso da Forza Italia e Lega, anche il sindaco Salvetti è dovuto intervenire sul problema sicurezza di quell’area da molti anni “occupata” dalla delinquenza.

 Forse avvertendo che era rimasto un po’ isolato nella faccenda, lo ha fatto schierando tutti i suoi gruppi e gruppetti consiliari dal Pd alle liste civiche in una conferenza stampa e ha convocato come pubblico la giunta comunale quasi al completo.

 Salvetti sembra avere un punto debole in Alessandro Perini: non gli piace la sua politica fuori dagli schemi, “on the road”, il suo essere presente ai tentativi di occupazione di case, la spettacolarizzazione con riprese video degli spacciatori, le chiamate a Livorno delle tv berlusconiane per evidenziare edifici pubblici abbandonati, in degrado e case popolari fatiscenti, le denunce di essere vittima di presunte aggressioni. 

Insomma un fastidioso bruscolo nell’occhio del sindaco che rischia di offuscare la narrazione di una Livorno gestita al top del top.  L’altro giorno ha accusato Perini di “piazzate social e azioni sconclusionate per creare caos e raccogliere qualche like e di uscite in stile Gabibbo”.

 E anche la conferenza stampa di oggi sull’importante argomento della “zona rossa”, Salvetti l’ha cominciata criticando Perini: “Si è fatto un autogol: le sue accuse sulla criminalità a Livorno le rivolga al governo di centrodestra che taglia gli organici delle forze dell’ordine”. Ma è tutto fieno portato nella cascina della visibilità del consigliere Fli. 

 Questa storia della “zona rossa” sta andando giù male a Salvetti: a livello mediatico è un brutto colpo per un’amministrazione comunale che ha puntato molto sul turismo per sostenere un’economia cittadina in grave difficoltà (lo stipendio medio a Livorno è più basso di 300 euro rispetto a quello in Toscana). E che ora si trova un’area certificata come delinquenziale in pieno centro. Si è visto chiaramente nell’incontro coi giornalisti che il sindaco ha fatto fatica a nascondere l’irritazione. Tanto più che la decisione del prefetto è arrivata proprio all’indomani della denuncia di quel “rompico..ioni” del Perini. 

 D’altra parte non si può non rilevare che la meritoria strategia di integrazione messa in atto da Nogarin prima e da Salvetti poi non ha portato ai risultati sperati: Garibaldi è rimasta la “piazza” nelle mani degli spacciatori. Quindi, obtorto collo, il sindaco ha ingoiato la “zona rossa” annunciando qualche paletto: “Deve essere a tempo e vogliamo che ci vengano illustrati i risultati, e noi continueremo con le opere di rigenerazione urbana”. Posizione che è stata diligentemente ripetuta da tutti i portavoce della variegata maggioranza salvettiana. E col silenzio assenso di tutti gli assessori presenti.

ALESSANDRO BARABINO

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