E Livorno va avanti così, senza che nessuno dica basta, fallimento dopo fallimento.

 Oggi, bontà sua, il Tirreno fornisce la rappresentazione dello stato dell’arte allo skate park. 

Lo fa in modo reticente, senza esibire alcuno scandalo, come se fosse un caso che segue l’ordine implacabile degli eventi naturali.

Un impianto già inaugurato (si fa per dire) nel novembre scorso, con tanto di celebrazioni festose, col Sindaco che al taglio di nastro ostenta la solita retorica trionfalistica e la claque plaudente su Facebook. 

Ma era ben lungi dall’essere ultimato. 

Sennonché, invece d’esser solertemente completato, è stato abbandonato agli insulti meteorologici, ai vandalismi, all’incuria, all’oblio.

Tanto che, alla ripresa dei lavori (se e quando avverrà), occorrerà incrementarne l’onere per riparare i danni.

E noi che di queste procedure qualcosa sappiamo, sgomenti per l'ennesimo spreco di risorse pubbliche, a porci le solite domande: 

- sono state compiute le indagini preliminari?

- c’era un progetto esecutivo?

- hanno redatto un computo indicativo del costo totale?

- il quadro finanziario copriva l’importo dei lavori e degli oneri complementari?

- la gara d’appalto è stata celebrata nei modi regolamentari?

- era prevista dal contratto con l'appaltatore la data d'ultimazione dell'opera, con le eventuali penali?

Se sì, e non può essere altrimenti sennò s’incapperebbe nella violazione delle leggi, perché capita sempre un intoppo esiziale ai lavori pubblici labronici?

Al solito, pensando di parlar coi trinariciuti, l’assessore impapocchia giustificazioni improbabili (la ditta che, sotto contratto, avrebbe privilegiato altri impegni) e promette scadenze future che non saranno rispettate.


E Livorno va avanti così, senza che nessuno dica basta, fallimento dopo fallimento.

VITO BORRELLI

Commenti