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Era stato il sindacato USB a segnalare con preoccupazione le difficoltà di bilancio di Aamps.
Salvetti aveva reagito stizzito, affermando che le notizie filtrate non erano “controllate”, e la Giunta pubblicò sul Tirreno un pistolotto laudativo delle sue politiche.
Ora la notizia dell’aumento della Tari proviene da fonte ufficiale, l’assessore Ferroni ammette il deficit finanziario dell'Azienda e preannuncia gli aumenti in tariffa.
La forma della comunicazione è, finalmente, di quelle controllate a dovere, ovvero confezionate, infiocchettate e lubrificate.
Il giornalista filoluchiano, Flavio Lombardi, seleziona opportunamente i dati, infarcisce l'articolo di statistiche confuse e parziali (fornite ovviamente dal Comune), e da queste emerge un quadro benevolo della condizione cittadina.
Insomma, fa disinformazione.
Ci rassicura: è davvero consolante non essere gli ultimi, come sempre avviene in tutti i campi.
Fatto sta che, se allarghiamo l’orizzonte delle indagini, secondo una classifica elaborata da Cittadinanza attiva, la Toscana risulta tra le regioni più inefficienti (quinta regione più cara in Italia), con 373 euro a famiglia a fronte della media nazionale di 329. E tante città virtuose limitano i costi per famiglia al di sotto dei 200 euro.
Eppoi c’è un dato clamoroso che non viene messo in evidenza.
I costi per Aamps, in un anno aumentano di 4,4 milioni!
Gli introiti Tari dovrebbero teoricamente passare da 38,4 a 42,8 milioni, con l’incremento dell’11,5 %.
Né ci rabbonisce che il Comune, con operazioni d’equilibrismo contabile, faccia fronte direttamente a parte di quei maggiori costi.
Sono pur sempre soldi nostri.
VITO BORRELLI

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