Assalto al portavalori a San Vincenzo ( Li ) : si fa strada l' ipotesi della pista sarda

 La storia si ripete. L'assalto ai portavalori in Toscana, nel livornese. Non deve stupire se alcuni componenti del commando di fuorilegge abbiano mostrato, nel parlare, una inflessione sarda. Usando il tipico "ajo" del nostro intercalare dialettale. Mentre dialogavano concitatamente. A conclusione di quei drammatici momenti. Anche nella tragica sequenza dei sequestri di persona degli anni 60 la Toscana rappresentò subito un terreno di caccia per i rapitori di origine sarda. In diverse zone appenniniche erano infatti presenti folte comunità pastorali isolane. Il cui mondo esprimeva quelle sequenze criminali. Così inumane e spesso tragiche. Ora il banditismo è cambiato. E ha imboccato il versante molto redditizio delle rapine stradali. Con il bersaglio dei furgoni  delle agenzie che si occupano del trasporto valori. Il bottino, secondo le prime informazioni, sarebbe di più di tre milioni. In contanti. Pronta cassa. Aspetto che fa ritenere molto vantaggioso il ricorso a questi rocamboleschi agguati. L'incrocio Sardegna-Toscana ci ricorda che anche nella criminalità la storia si ripete. 

MARIO GUERRINI


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