Esplosione a Calenzano . E a Piombino?

 Al Presidente del Consiglio dei Ministri

 Al Ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica

 Al Commissario al Rigassificatore della Regione Toscana

 Al Prefetto della Provincia di Livorno

 Al Sindaco del Comune di Piombino

 Alla Stampa

OGGETTO: Esplosione a Calenzano. E PIOMBINO?

Nella giornata di lunedì 9 Dicembre l'esplosione nella raffineria ENI di Calenzano ha causato morti, dispersi, molti feriti e danni alle numerose attività presenti nell’area industriale dove è ubicato tale Impianto.

Ci associamo al dolore delle famiglie ed esprimiamo solidarietà e speranza per i tanti feriti, anche gravi, ricoverati negli Ospedali fiorentini e toscani.

L'Impianto di Calenzano, come il Rigassificatore di Piombino, che opera nel nostro porto, sono IMPIANTI A RISCHIO DI INCIDENTE RILEVANTE perchè entrambi gli impianti svolgano attività classificate pericolose.

Episodi gravissimi come questo ci portano a sollevare di nuovo  la vicenda  della Nave  del Gas a Piombino che ci ha visti, nostro malgrado e senza alcun  coinvolgimento, attori passivi  costretti ad “ospitare”, in un piccolo e trafficatissimo porto un impianto considerato dalla legge pericoloso (decreto 105/ 2015 che recepisce ed integra precedenti norme),  ad  alcune  centinaia di metri dai traghetti in transito per le isole, dalla stazione marittima, da alcune attività  lavorative, da attività  dove avvengono anche lavori di saldatura,  a  circa poco più di  1000 metri dalle prime abitazioni.

Abbiamo da subito sollevato preoccupazione per l'ubicazione che riteniamo inadeguata, e con quelle caratteristiche, unica al mondo, ma siamo stati inascoltati. E' invece arrivata una procedura d'urgenza (pochi mesi,  contro  gli anni impiegati per autorizzare  un  rigassificatore ubicato, tra l'altro in alto  mare,   lontano dalla città di  Livorno), che ha permesso di non avvalersi   di alcune  procedure garantistiche delle leggi ordinarie e così non è stata  attivata la procedura di Valutazione di impatto Ambientale, sono arrivati pareri con  infinite  prescrizioni dai numerosissimi Enti  coinvolti senza che ancora non sia mai stato  pubblicato alcun report sulla loro attuazione.

Di recente (in agosto) si è verificata una situazione di particolare delicatezza poiché un traghetto con incendio a bordo è stato costretto a rientrare in porto con 300 passeggeri dove a poche centinaia di metri la metaniera era impegnata nell'operazione di trasferimento del GNL al rigassificatore.  

Noi ci associamo e partecipiamo alla giornata di lutto indetta dalla Toscana e portiamo la nostra Bandiera  che è quella della preoccupazione perchè  la  gente merita di vivere  con più  tranquillità, noi ancora una volta alziamo la voce quella voce che ha portato a scrivere nella autorizzazione all'impianto  che  deve rimanere qui  tre anni, dal 2023 al 2026, scadenza temporale richiamata in alcuni pareri  degli Enti e nella stessa sentenza del Tar Lazio al quale il Comune di Piombino si era rivolto.

Il 2026 è vicino, ma non abbiamo registrato alcun impegno formale del Governo a trasferire la Nave entro tale data e nemmeno a creare le condizioni affinchè questo avvenga, pur avendolo richiesto.

Siamo rimasti increduli dall'atteggiamento dell'Amministrazione comunale che non ha approvato una mozione unitaria per sollecitare il Governo a trasferire il rigassificatore   entro il 2026 perchè quel Consiglio poteva rappresentare un'occasione di unità importante, noi invitiamo di nuovo il Consiglio Comunale di Piombino ad un pronunciamento coeso che richieda con forza al Governo di operare in tal senso.

 Rivendichiamo ascolto e rispetto, pensiamo anche che il Governo e Il Parlamento dovrebbero   impegnarsi di più per una politica energetica alternativa ai fossili e al contempo adoperarsi in modo particolare perchè il lavoro e gli impianti siano maggiormente sicuri e collocati, almeno quelli a rischio di incidente rilevanti, in luoghi lontani da elementi vulnerabili

Il lavoro è importante, la vita di più

Per Piombino non risulta sia stato ancora approvato e pubblicizzato il Piano di emergenza esterno, come previsto dalla legge sui grandi rischi che comunque attribuisce al Prefetto due anni di tempo dall'esercizio, ma la Nave del Gas è qui e le metaniere arrivano ininterrottamente, cosa si aspetta a dotare e a informare la popolazione con un piano di emergenza esterno? Piombino è servita da una sola strada di accesso con una viabilità non semplicissima e anche per questo rivendichiamo protezione

Questa lettera è di cordoglio per le famiglie delle vittime, di augurio per i feriti, di speranza che tutta la zona industriale di Calenzano interessata da questa drammatico evento possa riprendere a lavorare in sicurezza.

Noi vorremmo dire alle nostre Massime Autorità alle quale abbiamo scritto e riscritto senza che ci abbiano risposto che si dovrebbe intervenire prima, non dopo, che i tanti eventi drammatici dovrebbero essere da monito, che si dovrebbero prevenire o correggere situazioni che potrebbero rivelarsi   non adeguatamente garantistiche.

Vorremmo anche dire a proposito di interventi che potrebbero interessare il territorio che le procedure più snelle non le riteniamo opportune perche' in nome di opere di interesse nazionale o di urgenza si potrebbe   rischiare    di non avvalerci di importanti strumenti a maggior protezione dell'ambiente, dei lavoratori e dei cittadini.

 Il Comitato Salute Pubblica di Piombino e della Val di Cornia

Il Presidente

(Aldo Balzano)


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