Livorno sempre piu' irrelevante a livello politico regionale e nazionale

 Tra i fattori più rilevanti che determinano la decadenza di Livorno, è sicuramente la sua irrilevanza sulla scena politica, regionale e nazionale.

La città non sa più formare personaggi autorevoli né esprimere candidature credibili nelle occorrenze elettorali: hanno rappresentanti al Parlamento Rosignano e Cecina, non Livorno.

Nella Giunta regionale non c'è nessun livornese, dopo la brillante parentesi di Cristina Grieco, che certamente meritava almeno la riconferma, se non la candidatura a Presidente. Ma è stata incredibilmente sabotata dagli apparati del suo partito.

In Consiglio solo una presenza su quaranta, Gazzetti.

Ora, la clamorosa conferma in occasione delle nomine ANCI, che costituiscono un buon premonitore per le prospettive future.

Su scala regionale abbiamo assistito alla scelta, ai vertici, di Susanna Cenni, sindaco di Poggibonsi, con il piombinese Ferrari a far da vice. Il buon Salvetti, così carico d’aspettative, ha dovuto ciucciarsi ‘i diti’.

All’Anci nazionale, sono valorizzati i sindaci toscani di Firenze, Pistoia, Pisa, oltre che la citata Cenni. E Salvetti sempre a ciucciarsi 'i diti'.

In queste condizioni la città va poco lontano, essendo il presidio dei centri istituzionali/associativi della decisione politica un presupposto irrinunciabile.

Nel necessario processo di rilancio della nostra realtà, al primo posto metterei allora la ricostruzione e riqualificazione dei partiti locali: 

che io ricordi, non sono mai stati così marginali e insignificanti, persino nei dibattiti che avvengono all'interno dei confini comunali.

VITO BORRELLI


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