Nogarin è stato il capro espiatorio di un evento mai accaduto che purtroppo ha colpito la città lacerandola.
Salvetti e il PD in campagna elettorale sono stati fra i grandi inquisitori dell’ex sindaco non risparmiando nulla, speculando anche politicamente.
Salvetti però dovrebbe riflettere che è su una bomba a orologeria capace di scoppiare in ogni momento, viste le condizioni in cui versano i punti dove le acque tracimarono e che se non sono uguali sono peggiorate a causa di mancanza di manutenzione.
Ma teniamo presente anche le future tonnellate di cemento che andranno a impermeabilizzare il terreno con il rischio di conseguente disastrose e di sciagure annunciate.
Salvetti è un miracolato fino a adesso, perché per ben tre volte gli è andata bene, la prima lo scorso anno quando improvvisamente smise di piovere e il livello di guardia stava per essere superato con lui che in aria di elezioni si fece vedere in prima linea come un eroe e invece faceva soltanto il suo compito.
La seconda quando ad allagarsi è stata in maniera anomala la città a causa della mancanza di manutenzione delle caditoie e la terza due giorni fa, quando con un allerta arancione in atto è crollato un pezzo tombato del Rio Maggiore.
Il proverbio dice “ non c’è due senza tre” e non senza quattro, chissà se al prossimo evento straordinario, come piace al sindaco chiamare le piogge torrenziali, sarà ancora miracolato?
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