Aamps, la società dei rifiuti diretta dal sindaco di Livorno Salvetti (unico componente del "comitato di controllo analogo" che ne indirizza le strategie), non riesce proprio ad ammettere l'insostenibilità dell'operazione di ammodernamento dell'inceneritore, tentata maldestramente dopo le promesse elettorali tradite sulla chiusura definitiva dell'impianto.
Ormai due anni fa, Aamps presentò una richiesta alla Regione per ottenere il rinnovo dell'autorizzazione dell'impianto (ormai scaduta da un anno) effettuando lavori di adeguamento per decine di milioni di euro di soldi pubblici.
Noi rispondemmo con una segnalazione alla Corte dei Conti e alla Guardia di Finanza, sugli sprechi passati e futuri dell'inceneritore (e sulle assunzioni senza prove di concorso), che aprirono subito un'inchiesta (attualmente ancora aperta).
Da quel momento, è cominciato un continuo rimpallo tra istituzioni e azienda, con il rinnovo dell'autorizzazione arrivato dopo ben quattro rinvii e richieste di integrazioni, durante i quali sono stati progressivamente rabberciati progetti, obiettivi, preventivi di spesa, programmi di indebitamento e di ribaltamento dei costi in tariffa.
Dallo scorso aprile, quindi da 6 mesi, Aamps è in possesso dell'autorizzazione tanto agognata, ma stranamente non procede (per fortuna) all'avvio dei lavori di adeguamento dell'impianto, fermo da quasi un anno.
Forse avevamo ragione noi, quando abbiamo prefigurato un bagno di sangue finanziario, oltre che ambientale?
Oppure stanno aspettando chissà quali manovre societarie (il tramonto del progetto dell'ossicombustore di Peccioli, che doveva secondo loro sostituire l'inceneritore di Livorno dal 2028? L'acquisizione di Aamps da parte della nuova multiutility privatizzata che stanno preparando a Firenze?) per prolungare la vita dell'inceneritore molto più a lungo del 2027 ?
Fatto sta che Aamps, dopo aver presentato la propria documentazione e le proprie integrazioni, ha cominciato ad affidarsi a consulenti esterni, in pratica chiedendo a loro di assumersi la responsabilità di dichiarare la sostenibilità dell'investimento: cosa a nostro avviso impossibile, visto che l'azienda afferma di voler spendere milioni di euro per riaprire un impianto per poche settimane, prima di smontarlo e bonificare l'area. Assurdo.
E' tutto pubblicato sul loro sito: a febbraio 2023 hanno affidato ad una ditta esterna uno studio sulla sostenibilità della riapertura dell'inceneritore, pagando 38.000 euro di denaro pubblico
Poi, a luglio 2023, hanno affidato ad un libero professionista una ulteriore consulenza sulla riapertura dell'impianto: altri 8.000 euro dei nostri soldi.
Infine, un mese fa, cioè ormai 5 mesi DOPO la chiusura del procedimento sul rinnovo dell'autorizzazione, hanno affidato l'ennesimo incarico esterno ad un consulente, per ottenere una "relazione asseverata su sostenibilità tecnico/economica" della riapertura dell'inceneritore, "da valutare nell'intervallo 2024-31/12/2027 data indicata per la definitiva cessazione": altri 18.000 euro di spese minime previste, sempre a carico di noi cittadini.
Quindi, dopo due anni e tonnellate di documentazione già presentata da Aamps per convincere le autorità pubbliche della bontà e sostenibilità del progetto di riapertura dell'impianto, dopo aver ottenuto l'autorizzazione e dopo aver lasciato passare 6 mesi senza attivare le procedure per l'esecuzione dei lavori previsti, l'azienda vuole sapere se ci aveva azzeccato oppure se avevamo ragione noi, a dire che non aveva senso sprecare milioni per un impianto vecchio di 50 anni e ormai inutile.
Leggendo l'atto di incarico, sembra che sia stato proprio il sindaco a chiedere all'azienda di procedere a questa ulteriore consulenza, cosa che lascia sperare in un suo ravvedimento o almeno in una serie di dubbi emersi durante questa vicenda.
Sempre nel documento in questione, si legge che l'azienda prende atto di non avere dipendenti che possano svolgere l'incarico di valutare la sostenibilità tecnico/economica della riapertura dell'inceneritore (andiamo bene!) ma che il professionista esterno ha accettato l'incarico a condizione di avere "un adeguato supporto dall'azienda" (?).
Infine, si legge che questa valutazione di sostenibilità doveva essere consegnata entro 25 giorni lavorativi a partire dal 10 settembre scorso, quindi Aamps dovrebbe già avere i risultati di questa ennesima valutazione.
Sarebbe secondo noi doveroso per il sindaco e l'azienda pubblicare immediatamente le conclusioni di questo lavoro di valutazione: forse servirà a mettere fine alla storia infinita dell'inceneritore, forse sarà l'ennesimo capitolo di un rimpallo che va avanti incredibilmente da almeno due anni.
COORDINAMENTO PROVINCIALE
RIFIUTI ZERO LIVORNO
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