REPORT E LE APUANE

La posizione del GR e CRTAM CAI Toscana  https://www.loscarpone.cai.it/.../det.../report-e-le-apuane/ E ora che lo ha certificato Report vale più delle volte che lo abbiamo pubblicamente denunciato? Ci auguriamo che il servizio sia un contributo per una più ampia presa di coscienza sull'enorme peso ambientale e sociale del comparto del marmo, peso che nel convegno del 16 dicembre abbiamo inquadrato nel tema dell'estrattivismo. Un sistema socio-economico che piega il territorio agli interessi speculativi, che hanno come obiettivo quello di portare altrove una risorsa ottenendo il maggior utile possibile, restituendo assai poco al territorio. Nel caso apuano si estrae una risorsa non rinnovabile devastando e inquinando, creando condizioni idrogeologiche pericolose, lasciando alle future generazioni un territorio depauperato e agli attuali abitanti il peso sociale e ambientale di queste attività. Questo sistema è possibile solamente se le istituzioni lasciano mano libera agli impr

LIVORNO : LEGAMBIENTE CHIEDE AL SINDACO DI CHIUDERE L'INCENERITORE


Finalmente anche il circolo livornese di Legambiente si è espresso sulla vicenda incresciosa dell'inceneritore di Livorno, costruito 50 anni fa e ormai completamente inutile.

Legambiente Livorno chiede la chiusura dell'impianto "prima possibile" anche in considerazione "dei costi del necessario revamping", cioè oltre 20 milioni di euro che verrebbero spalmati sulla Tari che pagano i cittadini.

Resta da chiarire al circolo locale di Legambiente una serie di concetti che non ci sembra siano stati ancora recepiti correttamente:

1) utilizza ancora il termine "termovalorizzatore", mentre Legambiente nazionale dichiara ufficialmente che "il neologismo solo italiano di termovalorizzatore è solo una tipica operazione di greenwashing";

2) afferma che il nostro territorio sarebbe privo sia di impianti di riciclo che di "recupero energetico": in realtà il "territorio" di riferimento è, per legge, quello della Toscana costiera, che vanta decine di impianti capaci di far fronte alle necessità di trattamento, riciclo e smaltimento dei rifiuti urbani; quelli speciali invece sono soggetti ad una normativa differente, ma il loro tasso di riciclo ha già toccato in Italia il record del 72%;

3) ricalcando la narrativa abusata dalla politica locale, secondo Legambiente Livorno per chiudere l'inceneritore ci sarebbero "nodi da risolvere" di carattere occupazionale ed economico: in realtà, lo stesso sindaco ha ammesso che il problema del mantenimento dei posti di lavoro è facilmente risolvibile (nessun licenziamento), mentre la sostenibilità dei conti aziendali verrebbe garantita proprio dalla dismissione dell'impianto, che permetterebbe ad Aamps di continuare ad utilizzare - come fa adesso che l'impianto è chiuso per guasti - gli impianti TMB del territorio a costi inferiori e senza dover sprecare oltre 20 milioni per rattoppare l'inceneritore;

4) incredibilmente, Legambiente Livorno chiede di "minimizzare il ricorso agli impianti TMB" (trattamento meccanico-biologico), che in assenza di combustione inquinante sono capaci di trasformare la frazione indifferenziata in un residuo secco sicuro, che può essere collocato in discarica senza produrre gas né percolato.

Invece, gli inceneritori mandano in discarica rifiuti tossici pericolosi. 

Ecco cosa ne pensa Legambiente nazionale: "pensare che un inceneritore non richieda una discarica di servizio è insensato. Le ceneri prodotte sono almeno il 20%, si favoleggia di riutilizzo delle stesse ma attualmente dagli impianti anche più recenti (come quello di Torino) vanno a finire in discarica, e più saranno avanzati i sistemi di filtrazione delle emissioni per ridurne l’impatto inquinante sul territorio circostante, maggiore sarà la percentuale di ceneri contaminate, quindi pericolose che richiederanno una discarica ad hoc (questi sono i “mitici inceneritori di nuova generazione”)".

Ricordiamo che le ceneri e scorie dell'inceneritore di Livorno finiscono da decenni in discariche lontane centinaia di chilometri. Altro che "gestione di prossimità", altro che "chiusura del ciclo evitando le discariche"!

5) Legambiente Livorno conclude esprimendo preoccupazione per un presunto "deficit di impianti di recupero energetico evoluti". Speriamo non si riferiscano alle favolette su gassificatori, ossicombustori e altre macchine magiche, che promettono di far sparire i rifiuti trasformandoli in gas "rinnovabile" senza scorie, perché proprio il prototipo di un simile impianto, che in Toscana si vorrebbe costruire a Peccioli, è stato recentemente bloccato dalla magistratura perché in realtà molto inquinante.

Purtroppo si tratta sempre di speculazioni politiche su mega-impianti inutili, che costringono i territori ad indebitarsi con le banche e ad importare rifiuti, visto che la loro taglia è enormemente superiore alle necessità delle comunità locali.

Siamo comunque soddisfatti che il circolo Legambiente Livorno abbia iniziato a partecipare al dibattito pubblico sulla gestione dei rifiuti e sull'inceneritore, per questo saremmo lieti di confrontarci con i loro referenti in un apposito incontro di approfondimento.

COORDINAMENTO PROVINCIALE

RIFIUTI ZERO LIVORNO

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