Le strutture ospedaliere dovrebbero possedere requisiti di sicurezza estremi, per garantirne il funzionamento nei momenti più critici, per passare indenni terremoti, alluvioni e ogni altro evento calamitoso.
Epperò, un allagamento ha messo fuori uso importanti servizi tecnici e sanitari collocati nei volumi interrati e al pianterreno dell’Ospedale di Prato, costruito di recente.
Come si spiega?
Si spiega, si spiega!
Si spiega, alla luce delle procedure che osserviamo al nuovo Ospedalino di Livorno, e vediamo perché.
La ‘Relazione di fattibilità geologica’ che la stessa ASL aveva allegato al Bando per la progettazione, s'esprimeva così:
“Dato che la realizzazione del nuovo presidio ospedaliero nell’area ex Pirelli/Parterre è caratterizzato da piani seminterrati, e dal parcheggio interrato in area Pronto Soccorso attuale (strutture che andranno ad interferire con la falda freatica), e che il Riseccoli costituisce comunque un asse drenante superficiale significativo, SE NE DOVRANNO VALUTARE GLI EFFETTI.
In particolare, si dovrà evitare che le opere in progetto vadano a generare un innalzamento del livello piezometrico della falda acquifera superficiale, affinché non si modifichi la situazione esistente.”
Bene, andiamo a consultare lo Studio di fattibilità, quello disponibile sul sito del Comune: se oltre agli effetti speciali, abbia affrontato il tema idrogeologico.
Niente di niente, nonostante le prescrizioni del Bando.
Eppure il piano interrato ospita molte funzionalità strategiche e alcuni importanti servizi sanitari: centrali tecnologiche, percorsi logistici, farmacia, spogliatoi, cucine, fisica sanitaria, ecc.
Per giunta è interrato l’unico parcheggio previsto.
O Rossiprodi di Firenze, se non nello fase preliminare dello studio di fattibilità, quando vorresti affrontare e valutare le criticità d'un progetto?
Ecco spiegato il motivo per cui gli ospedali, in Toscana, s'allagano.
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(nella foto, lo schema funzionale per l'interrato)
-VITO BORRELLI
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