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Il programma di RAI 2 “Italian Green, Viaggio nell’Italia sostenibile” si è occupato di Scapigliato, a Rosignano Marittimo, nella puntata dell'11 marzo scorso, con toni trionfalistici a dir poco imbarazzanti.
Durante la trasmissione si è parlato di recupero e riciclo dei rifiuti, senza mai accennare al fatto che in realtà il sito di Scapigliato è una delle discariche più grandi d'Italia, che ospita fin dagli anni '80 principalmente rifiuti speciali, senza un pre-trattamento di biostabilizzazione, con copiose emissioni in atmosfera e produzione di percolato.
Il presidente della società proviene dai ranghi della Solvay, l'industria che a furia di rilasciare residui ha trasformato il litorale locale in una caricatura delle spiagge tropicali. Non esattamente un impianto "green" e "sostenibile".
L'amministratore delegato invece è l'attuale segretario provinciale del PD, il partito che governa sia il comune di Rosignano, proprietario all'83% della discarica, sia i principali comuni proprietari di Alia s.p.a., il socio di minoranza dell'impianto.
Riteniamo preoccupante e scandaloso che un segretario di partito sia anche al vertice della discarica più grande della Toscana. Non ci vengano poi a raccontare che sono a favore degli inceneritori perché sono contrari alle discariche!
I nuovi leader del PD a livello nazionale e regionale, Schlein e Fossi, dovrebbero intervenire per evitare che sul territorio il loro partito possa essere guidato dalle stesse persone che gestiscono mega-discariche o altri impianti di smaltimento dei rifiuti.
Nel servizio RAI si è parlato solo di piccoli progetti di facciata, il classico "greenwashing" tentato ormai da tutte le aziende inquinanti, ma in realtà oltre il 90% dei rifiuti che arrivano a Scapigliato vengono interrati in discarica.
Per non parlare della fanfara con cui è stata celebrata la donazione di olivi agli agricoltori locali da parte di Scapigliato, senza però accennare al fatto che sono stati gli enti pubblici ad obbligare la discarica a favorire un rimboschimento del territorio, per tentare di riequilibrare parzialmente le devastanti emissioni dell'impianto.
Nel servizio televisivo mancava anche qualche altro piccolo particolare storico poco "green", come il coinvolgimento della discarica nell'inchiesta "Dangerous trash" della procura antimafia di Firenze (la stessa inchiesta che tra l'altro affondò l'azienda livornese che si occupava dello smaltimento in discarica delle ceneri dell'inceneritore Aamps) e la frettolosa ripubblicizzazione della discarica di qualche anno fa, dopo che i rappresentanti del socio privato dell'impianto vennero colpiti da arresti e inchieste.
Adesso la mega-discarica, amministrata da un segretario di partito nonché ex-sindaco del Comune proprietario dell'impianto (in un triste gemellaggio con l'altra mega-discarica toscana di Peccioli, visto che anch'essa vede al vertice l'ex sindaco ed anch'essa è in rapporti d'affari con Alia s.p.a.), si appresta ad entrare anche nel business dell'incenerimento dei rifiuti, col fumoso progetto di gassificatore presentato insieme al suo socio Alia s.p.a. ed alla Suez, multinazionale dell'incenerimento e partner industriale proprio della Solvay, dalla quale proviene l'attuale presidente di Scapigliato.
Consigliamo alla RAI di recarsi, nelle prossime puntate del suo "viaggio nell'Italia sostenibile", in quei comuni che hanno scelto la strategia rifiuti-zero, puntando sul riciclo e sulla riduzione dei rifiuti anziché su mega-discariche ed inceneritori velenosi. Sono centinaia in tutta Italia, sono premiati e copiati in tutto il mondo e vantano le migliori performance in termini ambientali, di qualità dei servizi e di riduzione della Tari. Buon viaggio nella vera sostenibilità.
COORDINAMENTO PROVINCIALE
RIFIUTI ZERO
LIVORNO

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