Livorno - Porto Mediceo attrazione turistica? No e' una discarica....

Ed il Porto Mediceo dovrebbe essere una delle principali attrazioni per le migliaia di crocieristi che sbarcano a Livorno ed invece da decenni e' sempre piu' lasciato in condizioni di vergognoso abbandono e degrado dagli enti preposti . Rifiuti e rottami di ogni tipo abbandonati ed in strutture dismesse dimorano e soprattutto spacciano pusher clandestini magrebini ed africani. Uno spettacolo indegno ed intollerabile che rende bene l' immagine di una citta' alla deriva complice la sciatteria e menefreghismo istituzionale

LIVORNO : AAMPS, SERVE L'INTERVENTO DELLA GUARDIA DI FINANZA E DELLA CORTE DEI CONTI




Di fronte alla grande confusione che si continua a fare sui conti di Aamps, non resta che invocare l'intervento della Guardia di Finanza e della Corte dei Conti. Tanto per cominciare.

Il famigerato concordato che, secondo alcuni, avrebbe "salvato" l'azienda dal fallimento, certificava a pag. 5 un "ammanco di cassa" causato dall'inceneritore di oltre 3 milioni l'anno a partire dal 2011, anno in cui l'azienda perse i contributi pubblici CIP6, bocciati dalla UE, che servivano a garantire la sostenibilità finanziaria dell'impianto.

Parliamo di oltre 15 milioni di perdite nei 5 anni precedenti il concordato, in pratica la metà dell'intera massa di debiti portati in ristrutturazione.

Ciononostante, dal 2011 al 2019 nessun amministratore comunale e aziendale aveva pensato a pianificare una riconversione impiantistica, per risolvere il problema. Chi dice che c'era un progetto dice il falso: negli atti ufficiali non risulta niente.

L'attuale amministrazione ha incaricato invece, in base al programma elettorale, il manager Raphael Rossi di progettare nuovi impianti di riciclo per sostituire l'inceneritore, ormai talmente vetusto da richiedere interventi per decine di milioni solo per rispettare la normativa ambientale.

Così Rossi ha presentato un progetto, che ha ottenuto anche un finanziamento PNRR di 10 milioni. E' per questo che molti personaggi di ogni colore politico legati al vecchio sistema vogliono cacciarlo da Livorno.

Non ci stupisce che una persona come Raphael Rossi venga vissuto da molti come un "corpo estraneo" ad Aamps ed a questo territorio.

Diventato famoso dopo aver rifiutato tangenti a Torino ed aver fatto condannare chi gliele aveva offerte, è poi intervenuto sui fronti più caldi del mezzogiorno, chiamato da varie Prefetture dopo lo scioglimento per mafia dei comuni interessati. Le ultime minacce sono dello scorso anno, quando gli sono stati recapitati due proiettili.

Un nemico dello status quo e dell'andazzo, che non si è piegato di fronte a tangenti e proiettili.

Rossi ha presentato a luglio dati inequivocabili sull'inceneritore Aamps, che ha perso altri 17 milioni negli ultimi 7 anni, cioè durante e dopo il concordato. Va chiuso e basta. I rifiuti gestiti nell'impianto, per gran parte non-livornesi, vanno ricollocati subito negli altri impianti regionali, già ampiamente sovradimensionati.

Ma tanti non si arrendono. Troppi interessi politici ed economici dietro questa vicenda.

Il concordato è stato solo un modo furbo per ristrutturare i debiti accumulati dall'inceneritore, facendoli pagare con un mega-aumento della Tari.

L'altro grande buco Aamps riguarda la gestione del personale: un dipendente ogni 344 abitanti, mentre le altre aziende del gruppo Retiambiente ne hanno uno ogni 490 abitanti, pur avendo già internalizzato lo spazzamento a differenza di Aamps!

Insieme all'inceneritore, si tratta dell'altra grande causa strutturale del disastro finanziario di Aamps, che periodicamente si ripresenta. Come per l'impianto, il concordato non è intervenuto per disinnescare futuri debiti, limitandosi a pagare quelli pregressi.

Tutti tacciono su questo scandalo, anzi si permettono di attribuire alla chiusura dell'inceneritore la colpa delle nuove perdite previste per le prossime pantagrueliche assunzioni. Un modo per confondere le acque.

Eppure i dati pubblicati dal Tirreno parlano chiaro: Rossi avrebbe attribuito 1,9 milioni in meno di incassi dall'inceneritore in caso di chiusura ad ottobre, ma dagli incassi vanno detratti i costi per il funzionamento dell'impianto, che sono molto più alti. Quindi il problema non sussiste.

Però Rossi avrebbe anche scritto che per le nuove assunzioni per lo spazzamento ecc. servono 2,63 milioni l'anno. Costi enormi che non c'entrano nulla con lo spegnimento dell'inceneritore.

Come mai nessuno dice nulla su queste assunzioni? Tutti si concentrano solo sul tema inceneritore, facendo finta che sia una fonte di guadagni, mentre invece è una rimessa inquinante.

Noi vogliamo creare lavoro vero, che produce utili, come è successo con l'estensione del porta-a-porta e come succederà con i nuovi impianti di riciclo.

Non ci interessano invece operazioni che pesano sulle tariffe senza portare benefici all'azienda ed alla città. Tutti i dipendenti in eccesso di Aamps devono essere redistribuiti nel gruppo Retiambiente, bloccando ogni nuova assunzione finché non ci sarà equilibrio contabile e uniformità tra i territori delle varie province. Lo impongono i più elementari principi di tutela del denaro pubblico e di buona gestione. 

Le pressioni che le istituzioni e l'azienda, Rossi in testa, stanno subendo in questi giorni sono molto preoccupanti, per cui chiediamo un intervento della Guardia di Finanza e della Corte dei Conti, per un controllo sui risultati di gestione.

Non vogliamo un nuovo concordato nel prossimo futuro. Il dissanguamento finanziario ultradecennale provocato dall'inceneritore e dalle spese allegre sul personale deve finire, una volta per tutte.

COORDINAMENTO PROVINCIALE

RIFIUTI ZERO LIVORNO

Commenti

  1. Mostrate i dati dell'inquinamento e della rimessa invece di spostare i rifiuti su gomma INQUINANDO ancora di più e postando la spazzatura da un comune toscano all'altro, come spazzare e nascondere sotto il tappeto.
    Dimostrate la tenuta economica di un azienda senza un termovalorizzatore, senza andare a infilare le mani nelle tasche dei contribuenti. Aprite gli occhi invece di fare gli struzzi, siamo uno stato che 9in grave emergenza energetica, la compriamo da chiunque e voi volete chiudere un impianto che la eroga? Quanto costa il riasssesto perché lo dice un amministratore delegato allora è oro colato? Solo una commissione di tecnica può avere un calcolo dei costi, quindi fornite questi documenti se li avete ;altrimenti credete e divulgate solo ciò che vi fa da sponda, un mera opinione di un delegato che col tricolore sboccia con voi una eventuale chiusura del termovalorizzatore. Roba da figurine dell'album delle meteore passate a Livorno.

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