Proseguono i controlli dei Carabinieri nei boschi delle Cerbaie : smantellati altri bivacchi usati da pusher

 Continuano i servizi straordinari di controllo del territorio dei Carabinieri della Compagnia di San Miniato nell’area boschiva delle frazioni di Orentano, Villa Campanile e Galleno nel comune di Castelfranco di Sotto e nella frazione di Staffoli nel comune di Santa Croce sull’Arno  e, più in generale, finalizzati alla prevenzione e repressione dei reati in tema di sostanze stupefacenti. I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di San Miniato, unitamente a personale delle Stazioni di Castelfranco di Sotto, Santa Croce sull’Arno, San Miniato e Peccioli, con il supporto di un elicottero del 4° Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pisa e del Nucleo Forestale di Calci, hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio che ha riguardato le propaggini boschive delle “Cerbaie” presenti nel territorio della Compagnia. Nel corso dell’attività sono stati controllati 2 esercizi pubblici, spesso centri di ritrovo di persone d’interesse ed individuati all’inter

RIGASSIFICATORE A PIOMBINO?


Noi piombinesi viviamo in un posto bellissimo, un promontorio sul mare intervallato da isole dell’arcipelago toscano, sede del santuario dei cetacei, rocce e falesie, spiagge, vegetazione mediterranea, riserve naturalistiche e con  la piazza sul mare più grande d’Europa,  con  il centro storico  che  conduce al porticciolo antico e con acropoli e necropoli etrusche a Baratti e a  Populonia. Eppure da anni questa città vive criticità indicibili, spreco di territori, inquinamenti.  E’ come se di fronte a tanta bellezza si dovesse inevitabilmente  sopportare il peggio.

Abbiamo, nel corso degli anni, perduto per sempre spiagge  stupende per ospitare  attività industriali in gran parte dismesse, abbiamo assistito alla occupazione  smisurata di intere aree per la grande industria poi abbandonate con sopra  impianti fatiscenti, abbiamo sopportato e sopportiamo  una montagna di rifiuti in una discarica non a norma alle porte della città,  sopportiamo aree, inserite nel SIN nazionale, ricettacolo di rifiuti industriali, abbiamo visto diminuire la nostra agricoltura e  molte lavorazioni a servizio dell' industria pesante. 

Eppure abbiamo provato e proviamo a risollevarci,  puntando al   turismo con  i parchi archeologici e naturalistici, con i villaggi e campeggi della  costa est, con impianti di itticoltura,  con attività legate alla nautica, con attività ricettive nell’ambito urbano. E cosa spunta da un cilindro in questi giorni? 

 UN RIGASSIFICATORE  IN REGALO!

Noi non siamo  qualificati esperti  di rigassificatori e non siamo tuttologi, ma siamo cittadini attenti, ci interessa leggere, acquisire informazioni, interpellare tecnici o  chi sul proprio territorio ha vissuto esperienze analoghe  perché studiare e cercare di capire non è precluso a nessuno.

Intanto perché un RIGASSIFICATORE?

La risposta sembra semplice: è una decisione connessa alla  guerra in  Ucraina.

E’ la conseguenza di un Paese, il nostro, del tutto impreparato ad affrontare produzioni energetiche alternative  e del tutto in contrasto con la transizione ecologica decisa nel 2021 con il Pnrr, la cui strategia è quella della sostituzione delle energie fossili con energie rinnovabili. 

E  questa città rischia di pagare un prezzo non indifferente, poiché da quello che si apprende dalla stampa, è uno dei siti  probabili. Perché ha nel porto  fondali a -20( solo parzialmente utilizzati) predisposti per la demolizione della Concordia( andata invece a Genova per  cantieri navali appropriati) o perché, come si dice,  Piombino è baricentrica? Ma baricentrica rispetto a cosa, se già esiste un rigassificatore a Livorno?

Entrambe le soluzioni paventate hanno delle criticità.

Partiamo  dalla prima considerazione, un rigassificatore è un impianto a rischio di incidenti rilevanti, ai sensi della legge Seveso. Già questo sarebbe sufficiente per ritenere la proposta governativa non certo un regalo. Si legge dai giornali “ ma vi  compenseremo attivandoci per le bonifiche, per le infrastrutture”. Insomma vorrebbero barattare la nostra sicurezza, il nostro diritto a programmare il futuro, con interventi “dovuti” da anni, promessi e mai realizzati. Ci dovremmo  credere proprio ora? E' stato scelto Piombino solo perché il Presidente Giani l'ha proposto? 

Abbiamo cominciato a leggere relazioni di comitati scientifici, interventi che si trovano su   internet o su  enciclopedie on line,  sulle conseguenze di un incidente rilevante e anche non rilevante  su persone, su cose, su ambienti, sul mare. In questa sede ci limitiamo a segnalare a chi vuole  farsi un’ idea di  ciò , del regalo  che qualcuno vorrebbe farci.

IPOTESI RIGASSIFICATORE INTERNO AL PORTO - PARTE 1

Il nostro è un porto integrato alla città o meglio vicinissimo alla città, non è certo un grande  porto, ci sono industrie che lambiscono le banchine, la Magona o altre aree ex Lucchini in parte dismesse, dove ci sono ancora funzioni attive da delocalizzare, ci sono altre  attività  industriali e di servizio, quali la PIM che ha iniziato da poco le attività di demolizione e refitting di navi.  

Il nostro è un porto industriale e commerciale, uno dei più importanti per il traffico passeggeri in Italia. In estate partono oltre cento traghetti per l’isola d’Elba e ne arrivano altrettanti, ogni giorno. 

E poi questa  proposta è compatibile con le nostre   scelte urbanistiche delle aree industriali retrostanti o con gli  altri usi per attività produttive e di servizio? O piuttosto non sarà solo una ipoteca sul nostro porto, una scelta che non consentirà altri sviluppi futuri? 

Non è stato presentato nessuno studio  di fattibilità sul sito più idoneo in Italia dove fare l'impianto.  Da considerare che in termini occupazionali il rigassificatore ha una incidenza minima, se non nulla. 

E poi il governo ha fretta, forse vuole arrivare a trovare una soluzione prima del prossimo inverno, ma il progetto richiede verifiche in tema di sicurezza, di compatibilità con  funzioni contigue (strade, ferrovie, impianti in esercizio) completamento banchine lato ovest del nuovo porto che richiedono tempi non brevi.

A meno che non si pensi a soluzioni transitorie, rapide e quindi ancora più preoccupanti.

IL COMITATO SALUTE PUBBLICA PIOMBINO VAL DI CORNIA

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