REA spa, la società incaricata del servizio di raccolta dei rifiuti in 11 comuni della provincia di Pisa e 5 della provincia di Livorno, ha inviato all'inizio di maggio una lettera ai sindaci dei comuni serviti, rilevando che sempre più tra questi si rivolgono a consulenti esterni per relazionarsi con la stessa REA.
Anziché chiedersi il perché e provare a darsi qualche risposta, magari procedendo anche ad un esame autocritico, REA invita i sindaci ad avvalersi esclusivamente di persone appartenenti all’area gestionale di RetiAmbiente spa (di cui REA è società controllata).
A sostegno della richiesta, REA sostiene che efficienza ed economicità del servizio sarebbero danneggiate da consulenti esterni che mettono in discussione i suoi progetti, così come il valore aggiunto della conoscenza del territorio che verrebbe garantito dagli esperti del gruppo.
Circa la prima motivazione facciamo notare che è proprio per una opportuna verifica della congruenza degli aspetti tecnici ed economici dei progetti REA che i sindaci dei comuni piccoli e medio-piccoli, i quali non possono avvalersi di professionalità interne, si rivolgono ad esperti “terzi” nelle fasi di avvio della modalità di raccolta porta-a-porta.
Anche circa la conoscenza del territorio esprimiamo seri dubbi, dato che, a titolo di esempio, il progetto presentato da REA a fine 2019 al Comune di Collesalvetti rilevava, nell’analisi delle utenze non domestiche presenti sul territorio comunale, ben 230 ospedali, 231 sale teatrali e cinematografiche e 14 stabilimenti balneari (non sapevamo che Collesalvetti si affacciasse sul mare!).
Ma soprattutto ci preme denunciare pubblicamente quello che sembra un tentativo di espropriare di fatto i sindaci, ed insieme a loro le comunità che rappresentano, delle sacrosante funzioni di verifica e controllo su servizi che vengono pagati attraverso le tasse dei cittadini.
Invitiamo piuttosto REA ad impegnarsi per superare i clamorosi ritardi nell’adeguare i sistemi di raccolta dei rifiuti, per portare i comuni serviti a raggiungere e superare, nel minor tempo possibile, i livelli di raccolta differenziata minimi indicati dalla normativa, che attualmente in molti casi sono ancora ben lontani persino dalla non eccellente media regionale. In caso contrario, segnaleremo noi alla Corte dei Conti ed agli altri organi di controllo gli enormi danni economici e ambientali che vengono provocati dal mantenimento ad oltranza del sistema di raccolta con i cassonetti stradali.
Analogamente, invitiamo REA a voler rivedere i costi del proprio servizio, che portano i cittadini dei comuni interessati a pagare una tariffa assai più alta rispetto ai comuni che in altre zone toscane e italiane praticano da anni la raccolta porta-a-porta.
COORDINAMENTO PROVINCIALE
RIFIUTI ZERO
LIVORNO
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