FALLIMENTARE CONCLUSIONE DEL CONSIGLIO EUROPEO SULL' EMERGENZA IMMIGRAZIONE IN EUROPA

E non si riesce veramente a comprendere l' entusiasmo del premier italiano Conte in merito alle fallimentari conclusioni del Consiglio Europeo sull' immigrazione. Ancora una volta da parte dei paesi europei ci sono state soltanto aleatorie dichiarazioni d' intenti e solidarieta' nei confronti dell' Italia, nazione che si trova in prima linea a dover sostenere l' attuale "  invasione " di milioni di masse africane , ma atti concreti meno che zero. Governo italiano , e qui ha ragione il ministro dell' Interno Matteo Salvini, che pero' da qui in avanti sara' libero da ogni vincolo europeo e decidera' di avere le mani libere per i futuri provvedimenti d' emergenza in materia di contrasto a questa invasione in atto, provvedimenti che non possono esulare dall' applicazione di un blocco navale sulle coste libiche, tunisine ed algerine. Fallimento quindi previsto del Consiglio Europeo che certifica la fine politica ed economica dell' Unione Europea, imponendo al nostro paese di riconsiderare le proprie alleanze internazionali, vedasi l' inutile e fallimentare Nato . Governo italiano che dovra' stringere rapporti piu' stretti con i paesi della Mittel Europa , Austria, Ungheria, Croazia, Cekia ed al contempo riposizionarsi su posizioni filo russe, avviando una massiccia collaborazione economica , militare e culturale con la Russia di Putin.
AUSTRIACANTE

Di seguito i 12 punti sull' immigrazione approvati nel corso dell' ultimo Consiglio Europeo


Per il Mediterraneo centrale, "l'UE continuerà a stare dalla parte dell'Italia", rafforzato il sostegno alla regione del Sahel, alla Guardia costiera libica, alle comunità costiere e del sud del paese, si legge nel documento.    "Tutte le navi che operano nel Mediterraneo devono rispettare le leggi applicabili e non ostruire le operazioni della Guardia costiera libica". Come chiesto dall'Italia, le conclusioni del Vertice evocano la necessità "di un nuovo approccio fondato su azioni condivise o complementari tra gli Stati membri per gli sbarchi di chi è salvato nelle operazioni di ricerca e soccorso" in mare. In questo contesto, i leader chiedono alla Commissione di "esplorare rapidamente il concetto di piattaforme regionali di sbarco" nei paesi terzi che dovrebbero "operare distinguendo le situazioni individuali dei migranti, nel pieno rispetto del diritto internazionale e senza creare un fattore calamita". Le conclusioni del Vertice prevedono che "sul territorio dell'Ue chi viene salvato secondo il diritto internazionale debba essere preso in carico sulla base di uno sforzo condiviso, attraverso il trasferimento in centri controllati istituiti in alcuni Stati membri, solo su base volontaria".   Nei centri chiusi dovrebbero essere effettuate in modo rapido e "con il pieno sostegno dell'Ue" le procedure per "distinguere tra migranti irregolari, che saranno rimpatriati, e chi necessita di protezione internazionale, per cui si applicherà il principio di solidarietà". In sostanza, la ridistribuzione dei richiedenti asilo tra alcuni Stati membri sarà possibile solo per quei paesi in prima linea che istituiranno i centri chiusi. Come chiesto dai paesi di Visegrad, la ridistribuzione dei richiedenti asilo si effettueranno "su base volontaria" e "senza pregiudizio per la riforma di Dublino". I leader hanno anche concordato di trasferire 500 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo per rifinanziare il trust Fund per l'Africa e di sbloccare la seconda tranche da 3 miliardi per la Turchia.    Come chiesto dai paesi di Visegrad, sulla riforma del regolamento di Dublino il Consiglio europeo ha ribadito che una decisione sarà presa per consenso (all'unanimità degli Stati membri), senza utilizzare la maggioranza qualificata prevista dal trattato. In una concessione all'Italia, la riforma dovrebbe "tenere conto delle persone sbarcate dopo operazioni di ricerca e soccorso". Sui movimenti secondari (i migranti che si trasferiscono dai paesi di primo ingresso in altri Stati membri in violazione delle regole di Dublino) il Consilgio europeo ricorda il "rischio" di mandare in crisi Schengen e chiede agli Stati membri di prendere tutte le misure interne necessarie a limitare questi movimenti. Inoltre, come chiesto dalla cancelliera tedesca, Angela Merkel, le conclusioni chiedono agli Stati membri di "cooperare strettamente tra loro" per limitare i movimenti secondari. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/migranti-vertice-ue-punti-accordo-7b1a8280-a178-4eae-ab9a-80b1def07be8.html

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