" CAPITANI DI PARTE GUELFA " OVVERO LA MAGISTRATURA DELLE ACQUE MEDICEA

In tempi di alluvioni, di rovinose esondazioni, con inutili carrozzoni come i consorzi di bonifica, e' utile ricordare invece il provvido ed efficiente sistema di manutenzione  e messa in sicurezza dei fiumi e fossi del Granducato di Toscana, creato dalla munifica ed illuminata dinastia dei Medici.


La magistratura dei Capitani di Parte guelfa venne istituita in seguito alla vittoria dei guelfi e all'occupazione della città da parte di Carlo d'Angiò (7 maggio 1267). Creata inizialmente allo scopo di perseguire e confiscare i beni dei ghibellini "ribelli" alla fazione guelfa, ebbe una giurisdizione propria sia in ambito civile che criminale. Nel periodo mediceo la magistratura fu radicalmente modificata e da organismo prevalentemente politico, divenne un ente con funzioni di controllo e di soprintendenza sui lavori pubblici.
Con motuproprio del 18 settembre 1549, noto come "Legge dell'Unione", venne abolita la magistratura degli Ufficiali di Torre (alla quale erano stati accorpati già dal 1364 gli uffici dei Signori delle Gabelle, dei Beni dei Ribelli, delle Mulina, del Mare, ponti e vie di Firenze) e le sue competenze, relative alla manutenzione di strade, fiumi, argini e fortezze, passarono ai Capitani di Parte guelfa. La magistratura si trovò così a vedere riunite sotto di sè competenze diverse, tutte comunque riferibili all'amministrazione dei beni demaniali di uso pubblico e quelli che pervenuti per confisca o sottoposti ad imposte.
Concretamente essa si occupò dell'amministrazione di alcune imposte, multe e beni confiscati; della tutela e della protezione dell'ambiente (regolamentazione sul taglio di alberi in zone di crinale o presso gli argini); del controllo sulle acque e sui beni pubblici; delle verifiche di pesi e misure; del mantenimento di fognature, ponti e lastricati; della messa in sicurezza di edifici; della pubblica sicurezza in caso di feste ed altri eventi pubblici; della pulizia di luoghi pubblici.
Al vertice della magistratura vi era un collegio di dieci cittadini i quali, tre per elezione e sette per nomina granducale, restavano in carica per un anno; tuttavia due dei sette membri nominati dal granduca restavano in carica a tempo indeterminato ed erano detti Ufficiali dei Fiumi. Questi ultimi, con mansioni specifiche sul controllo dei fiumi, videro crescere la propria importanza fino a divenire il vero e proprio braccio operativo della magistratura in ambito di regimazione delle acque e, sempre più spesso, anche per il mantenimento delle strade (questa funzione fu esercitata anche dalla magistratura dei Nove conservatori).
Al personale con funzioni più strettamente burocratiche (auditore, cancellieri, provveditore, camarlingo, scrivano, ragioniere, esattore, ministri e donzelli), si affiancarono nel tempo ingegneri ed architetti, in numero variabile e regolarmente stipendiati, più otto "capimastri" non stipendiati (legnaioli, muratori, scalpellini, architetti, ingegneri, periti) incaricati di stendere perizie e fornire pareri ("rapporti") sulle controversie insorte in materia di lavori pubblici. I capimastri, già operanti per gli Uffiali di Torre, nei secoli successivi divennero un vero e proprio corpo professionale di "tecnici" specializzati, organizzato in "ingegneri" e "aiuto ingegneri".
L'Ufficio dei Fiumi fu organizzato, in maniera più organica, a partire dal 1554 anche se vere e proprie regole vennero fissate tra il 1577 ed il 1581. Con il XVII secolo gli ufficiali dei fiumi vennero aumentati di tre unità e, a partire dal 1691 le deliberazioni degli Ufficiali dei fiumi vennerro unificate a quelle dei Capitani di Parte.
Verso la fine del XVII secolo, sotto Cosimo III, la magistratura fu riorganizzata in tre nuovi e più snelli uffici amministrativi: la Congregazione di Strade e ponti (di fatto istituita già dal 1677) e le Congregazioni del Valdarno di sopra e di sotto, istituite nel 1697, anche se all'inizio pensate come ufficio unico.
L'ambito giurisdizionale dei Capitani di Parte comprendeva i territori di Firenze, Prato e Arezzo, con l'esclusione del Nuovo Stato senese, di quello di Pistoia e di Pisa i quali erano sottoposti a specifici e distinti uffici (gli esistenti Uffici dei Fiumi e Fossi di Pisa, di Pistoia, di Siena; l'Ufficio dei Fossi di Grosseto istituito sotto Ferdinando I).
La magistratura dei Capitani di Parte guelfa fu soppressa con motuproprio del 22 giugno 1769 e le mansioni, dal 1 di settembre, furono trasferite alla Camera delle Comunità organismo di nuova istituzione. 
FONTE ARCHIVIO DI STATO FIRENZE
dr prof Bruno Kerner

 

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